Osteopatia
L’osteopatia tratta le restrizioni di mobilità delle strutture, ristabilendo una buona funzionalità dell’insieme. L’osteopatia stimola inoltre l’autoguarigione, preoccupandosi di identificare l’origine biomeccanica dello squilibrio. Qualunque sia il disturbo l’osteopatia lo tratterà con un approccio terapeutico globale: il termine salute, infatti, non è più inteso come il contrario di malattia ma come qualità di vita.
L’osteopatia interviene su pazienti di tutte le età, dal neonato all’anziano. Può essere applicata durante la gravidanza e al bambino fin dal periodo neonatale.
L’OMS definisce l’osteopatia professione sanitaria di contatto primario con competenze di diagnosi, gestione e trattamento dei pazienti. Attualmente l’Osteopatia è riconosciuta in Inghilterra, Francia, Belgio, Portogallo, Svizzera, USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda ed è in via di riconoscimento in molti altri Paesi.
Domande Frequenti
Assolutamente no. Le tecniche sono sempre rispettose del paziente, dei suoi limiti e delle sue paure. Si tratta di manovre altamente sicure che a volte producono il caratteristico suono crack che è sinonimo di liberazione articolare.
No. Le articolazioni sono solo la componente più famosa dell’osteopatia: il trattamento include anche muscoli, visceri, alimentazione e stato emotivo.
Al momento vi sono due possibilità per poter detrarre un trattamento osteopatico. Il primo prevede che il trattamento sia stato prescritto da un medico specialista (ortopedico, fisiatra, cardiologo…). L’altro, invece, è che il trattamento sia eseguito da un laureato in Fisioterapia, come dichiara la circolare 11/E/2014, che dichiara che «le spese per prestazioni di osteopatia, riconducibili alle compotenze sanitarie previste per le professioni sanitarie riconosciute sono detraibili se rese da iscritti a dette professioni sanitarie».